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Hai mai sentito parlare di Spondilolisi ??

E’ una malformazione vertebrale (frattura) che consiste nell’interruzione dell’istmo.

L’istmo e’ la porzione ristretta dell’arco posteriore della vertebra che e’ compresa tra il processo articolare superiore e quello inferiore. In ogni vertebra abbiamo due istmi, uno per ogni lato. In questa specifica zona l’arco vertebrale e’ relativamente sottile ed in alcuni soggetti può interrompersi: spondilolisi.

E’ relativamente frequente.

Può essere unilaterale e bilaterale.

Si può presentare a qualsiasi livello della colonna vertebrale, ma più spesso si verifica a livello della V vertebra lombare (95% dei casi) e meno frequentemente alla IV vertebra.

Nel 50-60% dei casi e’ accompagnata da SPONDILOLISTESI ossia lo scivolamento in avanti della parte anteriore della vertebra, causando uno stiramento delle radici nervose e dolore.

Fattori di rischio

  • attività che sollecitano ripetutamente la colonna in ipertensione, soprattutto se tale movimento e’ combinato alla torsione del tronco
  • sollevamento ripetuto di carichi ingenti
  • ginnastica artistica, pesi, subacquea, pattinaggio, danza

Eziologia

  • congenita
  • mancanza di ossificazione
  • stress ripetuti a livello lombosacrale
  • microtraumi
  • malformazioni

Sintomi

Risulta asintomatica nella maggior parte dei casi. Tuttavia possiamo osservare:

  • dolore lombare
  • rigidità muscolare
  • spasmi muscolari
  • compressione radicolare

Diagnosi

  • anamnesi
  • esame obiettivo
  • radiografia sotto carico
  • TC sotto carico
  • RM
  • elettromiografia

Terapia

  • terapia riabilitativa
  • intervento chirurgico

SPONDILOLISTESI

E’ lo scivolamento in avanti del corpo vertebrale perdendo cosi l’allineamento dei corpi vertebrali tra loro. Questo scivolamento rispetto alla vertebra sottostante può manifestarsi:

  • in avanti: anterolistesi
  • posteriormente: retrolistesi
  • lateralmente: laterolistesi

E’ una conseguenza della spondilolisi

Più la persona e’ giovane e più il rischio di uno scivolamento in avanti aumenta. Nella maggior parte dei casi riguarda la cerniera lombo-sacrale:

  • quarta e quinta vertebra lombare
  • quinta vertebra lombare e sacro

Gli sport più soggetti a questo tipo di lesione sono: tuffi, ginnastica artistica, sollevamento pesi, golf.

Classificazione

Grado 1: lieve scivolamento

Grado 2: scivolamento che interessa la metà della vertebra sovrastante

Grado 3: scivolamento fino al bordo posteriore della vertebra sovrastante

Grado 4: scivolamento completo

Eziologia

  • congenita
  • eventi traumatici
  • continue sollecitazioni (inarcamenti) a carico della colonna vertebrale: fratture da stress
  • peso corporeo: quando supera del 20-30% quello ideale

Sintomi

Dipendono dal grado di scivolamento e dalla velocità con cui questo avviene.

Generalmente si manifesta con una fastidiosa lombalgia, che migliora da seduto.

Iperlordosi.

In alcuni casi può essere asintomatica oppure associarsi a sciatica.

Diagnosi

  • anamnesi
  • esame obiettivo
  • radiografia
  • RM: esame  d’elezione

Terapia

  • FANS, antidolorifici
  • terapia riabilitativa
  • chirurgia: rara

L’artrite reumatoide

Sindrome a decorso cronico, caratterizzata da una infiammazione no specifica e generalmente simmetrica delle articolazioni periferiche.

Può evolvere in una distruzione progressiva delle strutture articolari e periarticolari. Possono essere presenti anche manifestazioni sistemiche.

L’eziologia e’ sconosciuta. Le donne vengono colpite con maggiore frequenza. La massima incidenza e’ tra i 25 e i 50 anni.

Il NODULO REUMATOIDE e’ la lesione più caratteristica, localizzata a livello sottocutaneo. E’ un granuloma caratterizzato da una zona centrale necrotica circondata da processo infiammatorio.

L’esordio e’ per lo più insidioso, con coinvolgimento articolare progressivo, dolorabilita’ di quasi tutte le articolazioni attive. E’ tipico il coinvolgimento simmetrico delle piccole articolazioni di:

mani, piedi, polsi, gomiti, caviglie.

Sintomi

  • Rigidità mattutina di durata maggiore a 30 minuti, o dopo  prolungata inattività
  • Malessere pomeridiano e affaticamento
  • Deformità soprattutto deviazione ulnare delle dita
  • Presenza di noduli reumatoidi
  • A volte febbre modesta e interessamento polmonare

Esami radiologici e di laboratorio

  • E’ presente anemia normocitica e normocromica
  • La VES (velocità di eritrosedimentazione) e’ elevata
  • Il fattore reumatoide  e’ alto
  • Il liquido sinoviale e’ sempre alterato: opaco, sterile, poco viscoso e ricco di globuli bianchi
  • Alterazioni radiologiche: erosione, osteoporosi

Diagnosi

Per porre diagnosi di artrite reumatoide devono essere presenti quattro dei seguenti criteri da almeno 6 settimane:

  • Rigidità mattutina > o = 1ora
  • Artrite a carico di almeno 3 zone articolari
  • Artrite delle articolazioni della mano
  • Artrite simmetrica
  • Noduli reumatoidi
  • Presenza del fattore reumatoide nel sangue
  • Alterazioni radiografiche che debbono comprendere erosioni e osteoporosi

Terapia

  • Riposo e dieta regolare
  • FANS
  • Fisioterapia: mobilizzazioni passive per migliorare l’articolarita’ e ridurre le contratture, esercizi attivi per sviluppare la muscolatura e mantenere una normale motilità articolare
  • Terapia chirurgica

La Malattia di Parkinson

E’ una malattia cronica neurodegenerative, con un’evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge diverse funzioni: motorie, vegetative, comportamentali e cognitive, con conseguenze importante sulla qualità di vita di chi ne soffre.

Caratterizzata da:

  • tremore ritmico
  • ipertonia muscolare
  • alterazione della mimica e del linguaggio

Lieve prevalenza del sesso maschile; inizia in età compresa tra i 50 e i 70 anni.

Anatomia patologica

Lesioni atrofiche degenerative delle strutture extrapiramidali e della corteccia cerebrale dovute a riduzione della dopamina.

Sintomatologia

Inizio insidioso, con dolori e parestesie che interessano gruppi muscolari o gli arti in toto.

I sintomi caratteristici sono:

  • tremore
  • ipertonia
  • acinesia

Spesso presenti insieme pur con prevalenza dell’uno o dell’altro.

TREMORE: spesso è il primo sintomo osservabile. Costituito da movimenti involontari, ritmici, uniformi. Spesso inizia dalla mani, per estendersi agli altri distretti. Viene detto tremore a riposo perché presente solo quando la porzione interessata è in riposo mantenendo una certa posizione. Si riduce o scompare compiendo movimenti volontari, ma si accentua con movimenti fini. Cessa con il sonno. Caratteristico è il movimento del pollice sull’indice e medio (contar soldi).

IPERTONIA: interessa uniformemente tutti i gruppi muscolari del distretto colpito. I muscoli presentano un’accresciuta tensione e una certa resistenza nel compiere movimenti passivi. Caratteristico è il fenomeno della troclea. Tutti i movimenti volontari sono eseguiti lentamente, con povertà d’iniziativa.

ACINESIA: riduzione o perdita della capacità di eseguire movimenti. Caratteristica è l’andatura: la “messa in moto” è particolarmente difficile, poi il cammino è più spedito, ma avviene sempre a piccoli passi con scarso pendolamento degli arti superiori.

Completano il quadro i disturbi vegetativi:

  • scialorrea (aumento ed eccessivo accumulo di saliva nel cavo orale, per difficoltà alla deglutizione)
  • ipersudorazione
  • dolori crampi formi
  • decadimento intellettivo
  • depressione
  • ansia

La malattia ha andamento lentamente progressivo ed eziologia sconosciuta.

Terapia

L-Dopa

Fisioterapia

Logopedia

Terapia occupazionale